Il lunedì sera, il martedì sera..

“E’ triste quando il sangue del tuo sangue non ti dà la vita”.

Mia mamma mi ha contagiata con gli stupidi giochini di Facebook. Ti dice “dai entra solo per darmi una vita, così posso andare avanti!” e tu entri, giusto per renderla felice. E poi inizi. Livello 1, cazzata colossale, completata. Livello 2, la bambolina ti fa anche i complimenti e ti dice “Brava! Hai liberato Caramellopoli”. E poi è la fine, è come una droga, dici “dai, l’ultima e poi vado a combinare qualcosa di socialmente utile” (utilità… economia… ahhh che persecuzione -.-) e invece resti lì, bloccato in un mondo di caramelle E CON LE VITE CONTATE!!!

E’ proprio questo che a volte ti salva, ossia l’aver finito le vite. Allora sei costretto a staccare per almeno 30 minuti e a fare finalmente qualcosa.

Ma qui può sorgere un altro problema: ricevi una notifica da parte di un amico che ti invita a partecipare a un altro gioco. E si ricomincia tutto dall’inizio!!!!!!!

No, no, così non si può andare avanti. Ora vado a studiare, a sistemare la stanza, a cucinare biscottini.. Però….. vediamo se c’è Pac-Man… toh, c’è! Mmm dai, una partita e poi vado. Vado, davvero. Giuro.

Ma in quel gioco non ci sono le vite contate. Ed è la fine. La mia fine!

Inoltre, Pac-man mi fa diventare una persona volgare e cattiva. Volgare perchè inizio a dire un sacco di parolacce quando i mostriciattoli mi incastrano. E cattiva perchè quando arrivo sui pallini che mi danno i superpoteri voglio mangiare tutti i mostriciattoli, e incito alla violenza più selvaggia quella povera pallina gialla.

Bene, ora spengo.

Ma prima vado a vedere se mi hanno ricaricato qualche vita ahaha!! 😀

CaccolaBonBon

La triste storia dei pancakes al miele

Sono sempre le cose più semplici che mi mettono in crisi.

Mesi fa mia mamma aveva comprato due preparati per dolci: uno per fare i cupcakes e uno per fare i pancakes. Quello per i cupcakes l’ho provato subito, non era malaccio dai, solo che mio fratello si è mangiato tre tortine mentre stavo preparando la glassa e quindi alla fine sugli altri c’era più crema che pasta (ma questa è un’altra storia).

Invece quello che vorrei condividere con voi è l’ennesimo esperimento non riuscito, i pancakes appunto.

Volevo fare una merenda speciale per mio fratello (palle: a dir la verità volevo avere una scusa per allontanarmi da quello schifoso libro di micro).

Bastava aggiungere latte e uova al contenuto della busta. E frullare il “composto” fino a renderlo omogeneo, senza grumi e senza bolle. Secondo la scatola, avrebbe dovuto magicamente uscire la pasta della giusta consistenza. E così è stato! XD

Il dramma si è svolto tra i fornelli, e precisamente, nella padella.

PRIMO TENTATIVO. Ho dimenticato di mettere un goccio d’olio sulla pentola, e l’impasto informe si è attaccato. Pulizia della padella.

SECONDO TENTATIVO. Ho messo il burro, ma troppo. Così quando ho buttato l’impasto ha iniziato a galleggiarci dentro, finchè poi si è attaccato di nuovo. Seconda pulizia della padella.

TERZO TENTATIVO. Ho messo troppo olio. E l’impasto, di nuovo, galleggiava sopra un sottile strato schifoso di olio con le bolle.  Terza pulizia della padella.

QUARTO TENTATIVO. Ho messo la giusta dose di olio. Si era cucinato per metà, sono riuscita a girarla ma si è spezzato e la parte molla è schizzata dappertutto. Quarta e ultima pulizia della pentola.

Allegria, ho finito il composto, e non sono riuscita a fare neanche una frittella. Ma detto tra noi, l’impasto faceva veramente schifo, quindi forse non ci siamo persi niente. Chissà. Ma ho ancora voglia di frittelle cavoli.

Mmmm ripensandoci no, forse no. XD

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Alla prossima!

CaccolaBonBon